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Fials, le inefficienze della politica non ricadano sui medici

Sindacato Redazione DottNet | 04/01/2021 18:14

Lentezza nelle vaccinazioni Covid: "Si rischia la frattura nel rapporto fiduciario tra sanitari e cittadino"

"Le inefficienze della politica non ricadano sui professionisti, pena la frattura nel rapporto fiduciario tra sanitari e cittadino". È questa la posizione della Fials, la Federazione italiana autonomie locali e sanità, in riferimento ai rallentamenti nell'esecuzione della campagna vaccinale contro Sars-Cov-2, il virus che causa la Covid-19. "Personale in ferie in Lombardia? Infermieri e medici sono pronti a velocizzare la campagna vaccinale, come lo sono sempre stati in questi undici mesi di emergenza, ma sono troppo pochi e occorrono nuove assunzioni - spiega Giuseppe Carbone, segretario generale nazionale della Fials - Respingiamo al mittente la responsabilità della lentezza nella somministrazione del vaccino anti Covid: se una Regione è disorganizzata, non passi né ora né mai questo attacco ai danni di chi si sta adoperando allo stremo delle forze per fronteggiare la pandemia, peraltro non vedendosi corrisposto alcun incentivo". Per Roberto Gentile, segretario regionale Fials Lombardia e Mimma Sternativo, segretaria generale Fials Milano area metropolitana, "la dichiarazione dell'assessore al Welfare Gallera in merito ai vaccini e alle presunte ferie dei medici non può che lasciarci sconcertati, visto che negli anni i lavoratori della sanità sono stati abituati in genere a non fare o ridurre le ferie grazie ai tagli alla sanità.

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Ci viene difficile pensare oggi che gli stessi ora siano tutti in ferie, tanto da impedire una somministrazione massiva delle dosi arrivate". "Il Governo non ha dimostrato alcuna competenza nel doveroso compito di fortificare il Servizio sanitario nel settore della Prevenzione e ci ritroviamo senza le risorse umane necessarie, essendosi approfondita la carenza mai sanata che ammonta a oltre 60mila unità già prima del Covid - prosegue Carbone - Oltretutto non ha provveduto a incentivare in alcun modo il personale a cui viene chiesto lavoro straordinario per l'erogazione dei vaccini, oltre ai turni già svolti in totale emergenza. Con questi ritmi il risultato è un flop assicurato. Pertanto sollecitiamo il Governo a velocizzare immediatamente tutta la macchina organizzativa facendo arrivare forze fresche, infermieri e medici che affianchino il personale stremato". "E poi ci dicano che fine hanno fatto i rinforzi promessi. Se non ci sbrighiamo a reclutare i 15mila sanitari previsti in Legge di bilancio, peraltro con contratti a tempo - conclude Carbone - il rischio è che il banco salti. Infermieri e medici non possono essere lasciati soli a combattere una pandemia globale: esigiamo più fatti e meno parole". 

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